Vai al contenuto

Il progetto

UNA CASCINA PER LA VITA

Progetto di vita per adulti autistici

Il progetto vuole servirsi di un nuovo tipo di imprenditorialità sociale che, pur avendo le caratteristiche tipiche di un'impresa privata, pone come fondamento della propria azione, non il profitto ma il raggiungimento di obiettivi comuni volti a garantire una migliore qualità di vita per i nostri ragazzi.

Vogliamo perciò costruire una "fattoria sociale" perché il contesto agricolo, a differenze di quello cittadino, fonte continua, quest'ultimo, di iper stimolazione, di stress, di confusione e, paradossalmente, di potenziale ulteriore isolamento, è per sua natura più stabile, più facilmente leggibile, continuativo e "ripetitivo" e, quindi, più ricco di stimoli e situazioni in grado di apportare benefici utili alla peculiare natura dei nostri figli.

Un' accogliente atmosfera comunitaria unita alle numerose, semplici e naturali attività dell'ambiente agricolo quali semina, la cura, il raccolto, la lavorazione e la trasformazione dei prodotti della terra, l'accudimento degli animali, e tutto quanto ancora si riveli necessario al buon andamento della fattoria sociale con l'assegnazione di compiti quotidiani costruiti sulle capacità di ogni singolo ragazzo, offrono ai soggetti autistici la possibilità di vivere in maniera dignitosa e di raggiungere quell'autonomia che permetterà loro di vivere in maniera serena anche quando non ci saranno più i loro genitori a proteggerli.

Perché "il dopo di noi"

  • Perché noi non riusciamo e non vogliamo immaginare i nostri figli chiusi in un istituto quando noi non ci saremo più.
  • Perché noi sappiamo cosa significherebbe quest'eventualità.
  • Perché noi conosciamo cosa implica seguire con attenzione i nostri figli: fatica, privazioni e frustrazioni a causa dell'indifferenza della maggior parte delle istituzioni, di una società propensa a lasciare indietro i più deboli, di una burocrazia spesso spietata, il più delle volte esasperata ed esasperante che rende complicato e, a volte, impossibile il riconoscimento del più elementare dei diritti.
  • Perché tutto questo potrebbe trasformare i nostri figli in un "peso" per gli altri componenti della famiglia, e noi non vogliamo che questo succeda.

Per questo riteniamo indispensabile e giusto per i nostri ragazzi, tentare di costruire loro un futuro diverso, nella piena consapevolezza delle difficoltà che il nostro progetto comporterà e ci costringerà ad affrontare, ma anche pienamente consapevoli e certi che questa è l'unica strada percorribile, perché se non saremo noi a pensarci, nessun altro lo farà.

Da "Il Barone rampante" di Italo Calvino

...che le associazione rendono l'uomo più forte e mettono in risalto le doti migliori delle singole persone e danno la gioia che raramente si ha restando per proprio conto, di vedere quanta gente c' è onesta e brava e capace  e per cui vale la pena di volere cose buone, mentre vivendo per proprio conto capita più spesso il contrario, di vedere l'altra faccia della gente, quella per cui bisogna tener sempre la mano alla guardia della spada.

"Ho scoperto che il meccanismo migliore per la mia sopravvivenza è stato quello di collegarmi ad altri genitori di bambini autistici."
Alice Wertheimer in "autismo in famiglia"